Intervista di Concita De Gregorio

Quante domande non fatte nell’intervista a Takouna Ben, su D di Repubblica. Posso? Se Ben fosse emigrata a Parigi, avrebbe accettato di togliere il velo frequentando la scuola pubblica? Lei si interessa dell’islamofobia e del razzismo. Sono temi che la toccano. Fa bene. Ma sui diritti degli altri? Per esempio: sul fine vita, l’aborto, il diritto di espressione che comporta la non punibilità per la blasfemia?
Poi, dice che il velo ha un valore simbolico: va bene, ma anche gli stivali lo hanno. Io direi di no. Il velo, dall’esterno, può sembrare aggressivo. Una critica implicita e un rifiuto frontale all’integrazione. Si tratta di capire quanto si accetta il concetto di laicità. Tutto qua. La religione è una scelta privata. Se deborda nel pubblico e inventa diritti è oscurantismo. Il punto è questo. Non è islamofobia. A Bologna c’è una farmacista comunale, pare, che rifiuta di vendere la pillola del giorno dopo. Lei è cattolica praticante, dice. E il discorso finisce lí. Ecco, tutte le religioni… ci siamo capiti…

Cara Takouma, da che parte sta sui diritti civili? Perché non scopre le carte? Perché Concita De Gregorio non le ha chiesto di scoprirle?

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