Il ”trittico” : Grazia Verasani, Loretta Napoleoni, Beppe Cottafava

Fake news d’ autore

 (sogno a occhi aperti)

La realtà  è grigia ?  I rapporti umani fanno schifo ? Incroci gente famosa, o quasi, e l’ incontro  ti lascia un pó cosí ? Niente paura, mi sono detto. Basta ‘’raccontarsela’’. Abbellire  , censurare, cambiare. Sgonfiare una  pancia qua, allungare la gamba lá, asfaltare la ruga, potare il ricciolone …..e via! Con un piede nella realtà ma l’altro no. Parto da un ‘trittico’ : tre personaggi noti. Apparsi al mio orizzonte. Per poco o pochissimo, come stelle cadenti : Grazia Verasani , Loretta Napoleoni, Beppe Cottafavi.

Grazia Verasani

Prima parte

20 giugno 2019. Mi nascondo nell’ ultima fila, nella libreria Ambasciatori. A Bologna. Sul palco c’ è  Elena Stancarelli. Presenta il libro ‘ Venne alla spiaggia un assassino.’, sul dramma dei migrantii. Al suo fianco c’  è  Romano Montroni ,  navigato  librario, e più in lá  Grazia Verasani, scrittrice. Ecco, la Verasani…. Evito il suo sguardo . Perché appena mi vede mi abbraccia. Anche in posti  affollati, a volte rincorrendomi. Perché lei è fatta così.Lontanissima dallo stereotipo  radical chic. Per niente attenta all’immagine sua, a  chi saluta e a chi non . L ’ho conosciuta anni fa da Alfio, astrologo della Bologna che conta. Con gli anni si è fatta ancora più simpatica e magra. Ormai è  una cerbiatta anoressica. E qui ascolta Elena  Stancarelli .Che dice, in sostanza, voi non pensate alle tragedia dei migranti , ma io sí. Se solo aprissimo i porti……Insomma , giá si capisce. L ‘incontro andrá su binari sicuri. Come un té  nella biblioteca di un vecchio preside. Con la finestra chiusa da un mese e il gatto morto sotto il comó. Quando ad un tratto……

È stato un attimo. Come in una rissa tra chierichetti, in chiesa. Dove si passa dalla messa cantata alle bestemme. Elena Stancarelli finisce. Romano  Montroni  guarda Grazia Verasani . Le chiede un commento. E lei estrae un foglio dalla borsa. E si fa seria……E Montroni ha un presentimento…..

(continua….)

Dialogo immaginario con il lettore zero

Lettore :  Ancora un blog. Perché?

Globalpub: Toni Morrison, la scrittrice, ha detto : “C’ è  un libro che vorreste leggere ? Che nessuno ha scritto? Scrivetelo voi.” Io vorrei leggere il mio blog.

Lettore: Ma lei non è Toni Morrison.  Quello che vuole leggere sono affari suoi.

Globalpub : Sí e no.  Mi occupo di  una cosa pubblica . Che chiamo emergenza tecnologica’. E’ importante come l’ emergenza climatica. Ma pochi ne parlano.

Lettore :  Che roba è ? Che titoli ha per parlarne? (da dove salta fuori lei ?)Le do 10 econdi. Sa riassumerla ?

Globalpub : Hai presente un tavolino da bar ? Ha tre gambe. Una simboleggia la politica, la seconda la cultura, la terza la tecnologia. Ecco, la tecnologia….Sta crescendo a dismisura. Le altre gambe no. Il piano del tavolo si inclina. E sul piano c’è la società civile, cioè noi. Si rischia di ‘’cadere”. L’ emergenza é questa.Tutto qua. Ecco di cosa parlo. Poi altre cose. Ma é inutile presentarle. Se vuoi le vedrai.

Lettore :  Un pó astratto, non trova ?  E poi , mi scusi, è la sua opinione personale. Conta come la mia.

Globalpub : Non è la mia . È di gente come Yuval Harari e altri. Che non ricevono l’ attenzione dovuta. Io, questa opinione, la rilancio. È diverso. Cerco di diffonderla.

Lettore : Come ?

Globalpub : Per dire…..molti  tirano in ballo la repubblica di Weimar. Che è del 1918. E con lei i venti populisti e fascisti. Giusto. Ma io parlerei anche del 1982. Che è  l’anno della storica copertina di Time. Dove il personal computer diventa   ‘uomo dell’anno’’. Come simbolo della terza rivoluzione industriale, allora nascente.  Pochi lo presero sul serio  . Si è visto come è finita.

Lettore :  Non sono convinto. E  la tira per le lunghe. 10 secondi sono giá passati.

Globalpub.  Ti dico solo  questo. Immagina un giardino nuovo. Con il prato appena seminato. Sembra erba . Poi ti avvicini e scopri che sono alberi, di due centimetri. È un nuovo bosco .  Tra venti anni il giardino è irriconoscibile. È successo nel 1982. Sta succedendo oggi: con intelligenza artificiale, robot e compagnia cantante. Ricorda: il bosco cresce. Anche se  lo dimentichi.

Lettore : Sì  ma , in pratica ,  come è il blog ? Può spiegarsi meglio ?

Globalpub: Allora, molto in breve : sotto, alla tua sinistra, c’ una storia .

Lettore : É ‘ Modena e la taverna globale’ ? Oddio, che roba é ? Una favola ?

Globalpub : Tranquillo, non riguarda il mio ombelico. Parte da me, sí. Ma in questo senso. É come la scheggia di uno specchio rotto, vicino alla discarica. Lo orienti bene e vedi un intero palazzo. In un angolo mai visto.Come un drone. Spero di fare questo.

Lettore : Mah……non so. E la parte sotto a destra ?

É legata alla attualitá . Cambia di volta in volta, anche di categoria. Mia nonna diceva : quando non hai niente da dire taci. Io rivolto il proverbio.” Dí cose importanti che altri tacciono. Ma che gente importante dice”. Cerco di fare questo.Un’ultima cosa : benvenuto.

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Isabella Conti come Cristina Campagna ?

In  Italia, secondo l’Istat, ci sono stati , nel 2017, 174.933 incidenti , con  3.378 morti. Disgrazie tutte , o quasi, evitabili. Se fosse esistito il 5 G.  O meglio, se fosse stato operativo e maturo. Perché , alla fine, il 5 G è ( sarà ? ) anche questo : Il tassello che manca alla guida autonoma. Che  porterá  a casa , vivi, ragazzini ubriachi usciti dalla discoteca. Permetterá al malato di ricevere una operazione a cuore aperto . Da un robot,sí, ma pilotato oltre oceano. E poi l’internet delle cose  e  la favolosa, si spera,quarta rivoluzione industriale.Il limite è il cielo. Volevo ricordarlo a Isabella Conti, sindaco di San Lazzaro. Che ha bloccato le nuove antenne . Come vorrebbe fare Cristina Campagna. Che ho incontrato per pochi minuti, settimane fa.

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E che é una donna piacente, di una mezza etá non drammatica. Ben piantata, con pochi grilli per la testa. Di sicuro lavora nel pubblico impiego. Forse in comune. Quasi la vedo, con la scrivania in ordine. Con sopra il cactus e le cornici dell’Ikea. Con le foto delle creature e dell’ omaccione con la barba. Raccoglieva firme a Bologna. Per bloccare le antenne del 5 G. Cosí,  come si bloccherebbe il virus dell ‘Ebola. E invece no, non è un virus.  Meglio vederlo come un  aereo. Mi spiego.

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La sicurezza assoluta non esiste. Ogni tecnologia ha pericoli. Sempre facciamo compromessi. Perché il guadagno, nel lungo termine, è enorme. Solo per questo. Una aereo di linea, se cade, equivale a una  bomba. Che facciamo, torniamo ai treni a vapore e alle navi ?

Il 5 G è come l’ aereo rispetto al treno. Apre un mondo, davvero, in un senso  preciso. Come aggiungere caglio al preparato di latte: nasce  il formaggio . Qui salta fuori  la ‘quarta rivoluzione industriale’’. Cioè  tante cose ora astratte che si concretizzano. A cominciare dall’intelligenza artificiale. A essa, o meglio alla ‘quarta rivoluzione” , hanno dedicato il  ‘’World economic forum’’ del 2016. Tra i grandi della Terra, a Davos. Sì, ma i rischi del 5 G ?

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Se ne è occupata Repubblica. Con un bilanciato articolo di Alessandra Longo, del 5 marzo 2019. A me basta. Il resto mi sembra tecno fobia. O meglio creare paure per fini elettorali. Parlare alla pancia. Che è una eterna tentazione come la pesca di frodo: a portata di mano, produttiva. Comoda come la polenta in busta. Ma è un gioco sporco. Padroneggiato dai No-Vax, da quelli delle ‘scie chimiche’, dagli antiabortisti di Verona con i feti di plastica. Care Isabella Conti e Cristina Campagna, vogliamo seguirli sul loro terreno? Bologna non ha problemi ambientali più importanti ? Vediamo.

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Ci sono ‘DUMBO ‘ e i ‘’Prati di Caprara”. Il primo è una ex area industriale, quasi grande come Porta Nuova  di Milano.Cioé immensa. Il secondo un miracoloso polmone verde. Finiranno sprecati. Dumbo chiusa al pubblico, con eventi tipo sagre, strombazzati sui giornali.E basta. Il parco finirá lottizzato, con delle banali palazzine e i giardinetti. Scommettiamo ? E dire che , a DUMBO, in un suo angolino, ci starebbe l’intero studentato di Amsterdam. Con migliaia di posti, per studenti ma non solo. Fatto di container riciclati, trasportabili e riutilizzabili. Chissá cosa farebbe Milano con un posto cosí. Finirá  con operazioni di facciata e chiacchere.

Uno spreco enorme, nella totale indifferenza. Di tutti, anche del collettivo ‘Link”.

E non ci sará nessuna raccolta di firme . Scommettiamo ?