Camilla Cederna no e Hitler sí?

È appena uscito e si chiama IT. È il supplemento di Repubblica, una finestra sulla rivoluzione digitale. Lo vedró (come abbonato di Repubblica), spero. Invece no. Sulla app non c’è. Si paga a parte?
A proposito di Repubblica on line: ha un neo, per me. Gigantesco, diciamo un macigno: l’archivio. Se compro un ebook su Amazon è mio per sempre, se compro il giornale no. La sezione “preferiti” è una beffa. Dovrebbe eliminare la cartella dei ritagli. Dove tutti, più o meno, tenevamo di tutto (inchieste a puntate, interviste, etc… ).
Questa cartella digitale, a differenza della cartacea, dopo un giorno sparisce. Senza il mio permesso. E qui arrivo al punto. C’è il diritto d’autore. Ma gli editori, loro, non hanno “doveri digitali”? Chi tutela lettori ed autori?
L’interesse di TUTTI i lettori e di TUTTI gli scrittori è che ogni libro sia (o diventi), un eBook su Amazon. I cataloghi vanno salvati e aperti al mercato. TUTTI. Compresi quelli degli editori microscopici e di quelli falliti. Che oggi tascinano nell’abisso gli autori. Autori e libri che i “pirati” scaricano e archiviano gratis.
Perché chi paga non ha gli stessi diritti? E poi, chi decide chi far “morire” e perché? Camilla Cederna non è disponibile come e-book e Hitler sí.
Caro Molinari, cara redazione di Repubblica, volete parlarne?
C’è una specie di archivio sul sito, lo so. Ma é incompleto, rozzo e senza foto e grafici. Spesso belli e indispensabili.
Caro Molinari, cara redazione di Repubblica, volete parlarne?

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